Anche in questa analisi della deriva globale dei vizi capitali “dal peccato al mercato” ricorre, come nei lavori precedenti, al linguaggio quotidiano, in specie toscano, con la sua immediatezza e incisività, e alla satira come strumento più idoneo a squarciare, se non il velo di Maya dell’antica mitologia orientale, almeno la cortina fumogena del dio Mercato dell’attuale mitologia occidentale.
I vizi capitali
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