Una fiaba avvincente, fedele alla tradizione, che ci conduce, con la fantasia, in un mondo incantato,  ma non del tutto irreale, dove certo non manca la malvagità degli uomini. 
Al male, tuttavia, si contrappone sempre il bene, alla fine trionfante, con i suoi valori di amore, amicizia, solidarietà, condivisione, in un contesto dove la magia domina con la sua azione, talvolta malefica, talvolta benefica. 
L’esperienza pittorica dell’autrice con i suoi dipinti che portano allo straniamento, all’immaginario favolistico, all’attenzione per gli aspetti antinaturalistici ha certamente influito sulla scelta di questo genere narrativo, con cui dalla pittura è approdata alla parola scritta. 
 
Prof. Umberto Parisi